In questo articolo, vorrei condividere con voi un argomento che mi sta molto a cuore e che ho già approfondito nel mio blog. Siamo tutti consci dell’importanza di gestire bene il nostro patrimonio, ma spesso ci lasciamo andare a comportamenti improvvisati e illusori, pensando di potercela fare da soli senza una guida esperta…

L’errore nella selezione

Molti investitori commettono l’errore di costruire il loro portafoglio in modo sbagliato: o comprano pochi titoli (di solito solo azioni), tutti appartenenti alla stessa area o allo stesso settore, o ne scelgono troppi in modo disordinato, seguendo fonti non verificate come i social, internet, gli amici o i media, senza la consulenza di un esperto qualificato. Queste pratiche portano ad avere un portafoglio poco diversificato, inefficace e molto rischioso!

La Trappola del Trading

Se proprio amate la speculazione non dedicate mai più del 5/10% del vostro patrimonio ad investimenti mirati su singoli titoli.  

Fare trading significa speculare non investire! 

E’ giusto distrarsi e provare l’ebrezza del rischio (per chi è in grado di sorregerlo), ma la predisposizione mentale deve essere quella del puro gioco d’azzardo senza avere la presunzione di ottenerne un profitto!

Investite invece, in strumenti con una forte diversificazione in termini di numero di titoli sottostanti  perchè se un’azione o un obbligazione possono perdere di valore fino ad azzerarsi, un ETF su un indice di borsa o un Fondo ben gestito  non potranno mai farlo!

La decorrelazione

Per costruire un portafoglio di investimenti efficace e sicuro, non basta scegliere strumenti che contengano una buona diversificazione di titoli (come Sicav, SGR, ETF), ma occorre anche che questi strumenti siano il meno correlati possibile tra loro. Inoltre il portafoglio deve essere adeguato al profilo di rischio e agli obiettivi dell’investitore.

L’orizzonte di investimento

Oltre agli imprevisti, alle emergenze e agli eventi straordinari che non possiamo controllare, è importante definire per quanto tempo vogliamo investire il nostro denaro, suddividendo la nostra quota disponibile in base ai nostri progetti e alle nostre esigenze familiari:

Il tempo e gli obiettivi

Prima di investire i nostri risparmi, dobbiamo avere ben chiaro quali sono i nostri obiettivi e quanto tempo abbiamo a disposizione per raggiungerli. Questo ci aiuta a scegliere il livello di rischio più adatto al nostro profilo di investitore.

La slide che vedete in basso illustra un errore molto frequente che si commette quando si investe: essere troppo prudenti quando si ha un obiettivo di lungo termine, o troppo audaci quando si ha una necessità di breve periodo. Questo comporta mancati guadagni nel primo caso, e perdite irreversibili nel secondo.

I risultati che ne derivano sono insoddisfazione e sfiducia nel sistema finanziario.

La Consapevolezza del rischio

Una delle principali cause dell’insoddisfazione dell’investitore dopo aver sottoscritto un investimento presso la sua banca è il risultato inaspettato del suo portafoglio!

Spesso chi investe non è consapevole non solo delle caratteristiche dell’investimento, ma anche e soprattutto del rischio che corre. Questo può portare, in caso di mercati finanziari sfavorevoli, a risultati negativi non in linea con le aspettative iniziali.

Non tutti sanno che oggi è possibile quantificare, in modo approssimativo ma accettabile, il potenziale rendimento e il rischio associati a un portafoglio che si vuole sottoscrivere, o che si ha già, rendendo l’investitore finalmente consapevole e capace di decidere se quel portafoglio è compatibile con il suo profilo di rischio.

Questo aspetto è anche uno degli elementi distintivi su cui si basa la nuova normativa MIFID 2, entrata in vigore di recente sui rapporti bancari.

Nell’esempio riportato nella slide in basso si illustra un portafoglio in diagnosi che evidenzia un potenziale rendimento annuo di circa il 6% a fronte di un rischio sostenuto del 18%. Dal grafico si intuisce anche come il rischio di quel portafoglio sia ottimizzabile al 12%, mantenendo inalterato il potenziale rendimento.

Per capire meglio, ipotizzando un investimento di 100.000,00 €, il grafico ci dice che il rendimento potenziale annuo di quel portafoglio è di 6.000,00 € e che per cercare di raggiungerlo occorre mettere in conto una possibile perdita in conto capitale di 12.000,00 €.

Il concetto di perdita potenziale trova poi ulteriori considerazioni che ci portano a ritenere, attraverso lo studio di statistiche e dati storici, che a fronte di un aumento del tempo concesso all’investimento, corrisponde sempre un rischio ad esso associato sempre più basso.

Grazie a questo strumento di analisi, l’investitore riesce a comprendere le caratteristiche del suo portafoglio attuale e nel contempo, a percepire la possibilità di migliorarle riducendo il rischio associato e mantenendo lo stesso rendimento potenziale annuo. Oppure, potrebbe decidere di diminuire il rischio sostenuto in una misura per lui più tollerabile.

In questo senso, è mia abitudine effettuare questo tipo di valutazione in occasione del primo incontro, con una diagnosi dettagliata del portafoglio in essere presso le banche di fiducia del cliente, in modo da comprendere le sue reali aspettative e il grado di consapevolezza del rischio assunto.

La manutenzione del Portafoglio

Per investire in modo efficace, bisogna definire un obiettivo, un orizzonte temporale e una asset allocation, ovvero la distribuzione del capitale tra diverse categorie di attività, come azioni e obbligazioni.

Tuttavia, i mercati finanziari sono soggetti a variazioni che possono alterare le proporzioni tra le attività, rendendo il piano di investimento meno adatto al profilo di rischio dell’investitore. Per questo motivo, è importante effettuare un ribilanciamento periodico, che consiste nel riallineare le percentuali delle attività ai valori iniziali. In questo modo, si mantiene la coerenza tra il piano di investimento e le aspettative di rendimento e rischio.

Il Piano di Accumulo

Un modo efficace di investire è quello di effettuare dei versamenti periodici , noti anche come P.A.C. (Piano di Accumulo del Capitale). Questa strategia, oltre a favorire il risparmio in modo costante e disciplinato, permette di acquistare quote di un prodotto finanziario in modo sistematico, sfruttando le oscillazioni dei mercati e riducendo il rischio.

Infatti, con il P.A.C. si acquistano meno quote quando il prezzo è alto e più quote quando il prezzo è basso, realizzando così una media ponderata dei prezzi e rendendo l’investimento meno esposto alle fluttuazioni.

Il Market Timing

Come ho già spiegato in un [precedente articolo] del mio blog, cercare di entrare ed uscire dal mercato per ottenere performance è una strategia fallimentare!!

Non ha senso perdere tempo e risorse per provare ad individuare i momenti migliori per acquistare o vendere, perché è un’impresa impossibile! Il grafico in alto lo dimostra chiaramente, mostrando gli errori che si commettono a causa della nostra emotività.

La soluzione migliore è costruire un Asset Allocation con i criteri che ti ho descritto, fissare un orizzonte di investimento e lasciare che il Portafoglio faccia il suo lavoro, ribilanciandolo solo quando è necessario. In questo modo, potrai raggiungere i tuoi obiettivi finanziari con serenità.

Conclusioni

Non lasciatevi influenzare dalle fluttuazioni dei mercati finanziari se puntate a obiettivi di lungo periodo. Sia nelle fasi di ribasso che di rialzo, mantenete la calma e la lucidità. Le analisi storiche degli indici di mercato mostrano che il tempo, una gestione prudente del rischio e un approccio razionale sono gli elementi fondamentali per realizzare una strategia vincente!

Silvio Venieri

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