TEMI DI ATTUALITÀ

COME INVESTIRE IN TEMPI DI INFLAZIONE

L’inflazione è il fenomeno economico che si manifesta con l’aumento generalizzato e persistente dei prezzi dei beni e dei servizi. L’inflazione ha un effetto negativo sul potere d’acquisto della moneta, cioè sulla quantità di beni e servizi che si possono acquistare con una certa somma di denaro. Quando l’inflazione è elevata, il valore della moneta si riduce e il nostro patrimonio perde valore.

Per questo motivo, è importante non lasciare la liquidità di conto corrente inattiva, ma investirla in modo da contrastare l’inflazione e preservare il valore reale del nostro capitale. Ma come scegliere gli investimenti più adatti in un contesto inflazionistico? Quali sono i criteri da seguire per valutare il rendimento e il rischio degli strumenti finanziari?

Il rendimento reale di un investimento

Il primo criterio da considerare è il rendimento reale di un investimento, cioè il guadagno effettivo che si ottiene da un’operazione finanziaria, al netto dell’inflazione. Il rendimento reale si calcola sottraendo al tasso nominale di interesse, cioè quello offerto dalle banche o dalle istituzioni finanziarie, il tasso di inflazione corrente. Il rendimento reale indica quindi quanto aumenta o diminuisce il potere d’acquisto del capitale investito.

Facciamo un esempio con i dati attuali relativi all’area dell’Unione Europea. Ad agosto 2023, il tasso di inflazione annuo dell’area UE era del 6,7%, mentre il tasso di interesse principale della Banca Centrale Europea (BCE) era intorno al 4%. Questo significa che se si investe in un titolo che paga il tasso BCE, il rendimento reale è del -2,7%, cioè si perde potere d’acquisto. Infatti, 10.000 euro investiti a inizio anno diventano 10.400 euro alla fine dell’anno, ma con un’inflazione del 6,7% occorrono 10.670 euro per acquistare la stessa quantità di beni e servizi che si poteva acquistare con 10.000 euro a inizio anno.

Questo esempio mostra come sia importante non fermarsi al tasso nominale di interesse, ma considerare anche l’effetto dell’inflazione sul valore della moneta. Il rendimento reale è quello che conta davvero per la ricchezza degli investitori e per le loro decisioni di consumo e risparmio.

Gli strumenti azionari per contrastare l’inflazione

Il secondo criterio da considerare è la tipologia di strumenti finanziari da scegliere in un contesto inflazionistico. Di solito, gli strumenti finanziari si dividono in due grandi categorie: i titoli a reddito fisso e gli strumenti azionari.

I titoli a reddito fisso sono quelli che pagano una cedola fissa o variabile a scadenze prestabilite, come le obbligazioni o i buoni fruttiferi. I titoli a reddito fisso hanno il vantaggio di offrire una certa sicurezza e prevedibilità del flusso di cassa, ma hanno lo svantaggio di essere esposti al rischio inflazionistico. Infatti, se l’inflazione supera il tasso nominale di interesse, il rendimento reale diventa negativo e il potere d’acquisto del capitale investito diminuisce.

Gli strumenti azionari sono quelli che danno diritto a una quota dei profitti delle imprese, come le azioni o i fondi comuni di investimento azionari. Essi hanno il vantaggio di essere correlati positivamente con l’inflazione, cioè tendono a salire quando i prezzi aumentano, perché le imprese possono trasferire l’aumento dei costi sui ricavi. Inoltre, offrono la possibilità di ottenere rendimenti superiori a quelli dei titoli a reddito fisso nel lungo periodo, grazie alla crescita economica e alla capacità innovativa delle imprese.

Tuttavia, investire sull’azionario comporta anche dei rischi maggiori rispetto alle obbligazioni, come la volatilità dei prezzi e la possibilità di perdite in caso di crisi finanziaria o fallimento delle imprese. Per questo motivo, è importante diversificare il portafoglio di investimento tra diverse tipologie di strumenti finanziari, in modo da bilanciare rendimento e rischio in funzione degli obiettivi e del profilo dell’investitore.

La strategia del piano di accumulo con fondi comuni di investimento

Un modo per investire in strumenti azionari in modo graduale e disciplinato è la strategia del piano di accumulo con fondi comuni di investimento. Si tratta di una modalità di investimento che prevede di versare periodicamente una somma fissa in un fondo comune di investimento azionario, senza preoccuparsi delle oscillazioni del mercato. In questo modo, si acquistano quote del fondo a prezzi diversi, mediando il costo di acquisto nel tempo. Questa strategia ha il vantaggio di ridurre il rischio di entrare nel mercato in momenti sfavorevoli e di sfruttare le opportunità offerte dalle fasi ribassiste.

La strategia del piano di accumulo con fondi comuni di investimento richiede però una certa costanza e una visione di lungo periodo. Infatti, per ottenere dei risultati apprezzabili, occorre mantenere il piano per almeno 5-10 anni, senza interromperlo o modificarlo in base alle emozioni o alle aspettative. Inoltre, occorre scegliere con cura il fondo comune di investimento azionario, valutando la sua qualità, la sua coerenza con i propri obiettivi e il suo costo complessivo.

Conclusioni

Purtroppo non esistono strumenti finanziari privi di rischio. Abbiamo visto che anche la liquidità ferma sui nostri conti correnti comporta delle controindicazioni. L’unica soluzione è convivere con la volatilità generata dagli investimenti. Oggi fortunatamente è possibile quantificare il rischio e modularlo su misura dell’investitore attraverso strumenti di analisi oggettiva in possesso di operatori qualificati. La soluzione è quindi quella di individuare con l’aiuto di un Consulente, i propri obiettivi e in funzione di questi ultimi, costruire un Portafoglio funzionale ad un orizzonte temporale prefissato e alla propria propensione al rischio.

Silvio Venieri

Recent Posts

Obbligazioni, Banche Centrali e tassi di Interesse: quali correlazioni?

Nel panorama finanziario attuale, caratterizzato da tassi di interesse elevati, i risparmiatori sono alla ricerca di…

2 mesi ago

EDUCAZIONE FINANZIARIA E PIANIFICAZIONE

Quando ci accingiamo a costruire o ristrutturare un portafoglio finanziario, la prima cosa che dobbiamo…

9 mesi ago

GUIDA ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è una quota della retribuzione che viene accantonata dal…

9 mesi ago

UNA BREVE GUIDA ALLE OBBLIGAZIONI

Negli ultimi tempi si sta diffondendo la corsa verso il reddito fisso (obbligazioni e titoli…

9 mesi ago

L’IRRAZIONALITÀ PRIMO NEMICO DELL’INVESTITORE: LA SFIDA DELL’EQUILIBRIO

​ Introduzione: Gli investimenti finanziari rappresentano una parte cruciale della vita economica moderna. Tuttavia, il…

9 mesi ago

LA SALUTE DEL TUO PORTAFOGLIO FINANZIARIO

Introduzione Un portafoglio finanziario è un insieme di strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, fondi, ETF,…

10 mesi ago